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Nuntio Vobis
feb 26 2021
Seconda domenica di Quaresima PDF Stampa E-mail
Riflessioni
Scritto da Redazione   
venerdì 26 febbraio 2021

2quaresima21.jpg

 

Oggi, seconda domenica di Quaresima,

proseguiamo il cammino seguendo
le orme di Gesù.

I suoi piedi ci portano su un alto monte, lì Gesù si trasfigura.

I discepoli hanno paura e non comprendono,
ma Gesù li invita ad ascoltare la sua Parola.

 

 

 

 

 

dal Vangelo secondo Marco (9,2-8) 

 

Sei giorni dopo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse su un alto monte, in disparte, loro soli. Fu trasfigurato davanti a loro e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche.
E apparve loro Elia con Mosè e conversavano con Gesù. Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Rabbì, è bello per noi essere qui; facciamo tre capanne,una per te, una per Mosè e una per Elia». Non sapeva infatti che cosa dire,perché erano spaventati. Venne una nube che li coprì con la sua ombra e dallanube uscì una voce: «Questi è il Figlio mio, l'amato: ascoltatelo!». E improvvisamente,
guardandosi attorno, non videro più nessuno, se non Gesù, solo, con loro.

 

 

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feb 20 2021
Prima domenica di Quaresima PDF Stampa E-mail
Riflessioni
Scritto da Redazione   
sabato 20 febbraio 2021

1quaresima21.jpg Oggi iniziamo il cammino della Quaresima che, domenica dopo domenica,
ci condurrà verso Gerusalemme,
lì si compirà la Pasqua di Gesù.
Oggi i suoi piedi ci conducono nel deserto, lì Gesù sperimenterà la fame, la solitudine e la tentazione, ma anche la forza
e la fiducia in Dio.
Lui ha vinto il male e ci annuncia che il Regno di Dio è vicino!

 

 

 

Dal Vangelo secondo Marco (1,12-15)

In quel tempo, lo Spirito lo sospinse nel deserto e nel deserto rimase quaranta giorni, tentato da Satana. Stava con le bestie selvatiche e gli angeli lo servivano. Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo».

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feb 16 2021
Capire la Quaresima e come viverla al tempo del Covid PDF Stampa E-mail
Riflessioni
Scritto da Giacomo Gambassi   
martedì 16 febbraio 2021

 

da Avvenire.it

 

Che cos'è la Quaresima? Come si conteggia? Quali gesti si compiono? Quali le letture?

Alla scoperta del tempo forte che inizia con il Mercoledì delle Ceneri e che prepara alla Pasqua

 

 

quaresimacenericovid.jpg

 

 

 

 

l 17 febbraio, Mercoledì delle Ceneri, inizia la Quaresima. È il «tempo forte» che prepara alla Pasqua, culmine dell'Anno liturgico e della vita di ogni cristiano. Anche la Quaresima 2021 sarà segnata dalla pandemia e dalle misure anti-Covid che scandiscono la vita ecclesiale in Italia. Già lo scorso anno gran parte della Quaresima era stata marcata dal coronavirus che era dilagato nella Penisola nelle settimane che portano alla solennità della Risurrezione.

 

La Quaresima si conclude il Giovedì Santo con la Messa in Coena Domini (in cui si fa memoria dell'istituzione dell'Eucaristia e in cui si svolge il rito della lavanda dei piedi) che apre il Triduo Pasquale. Quest'anno la Pasqua viene celebrata il 4 aprile quando nelle parrocchie del Paese diventerà obbligatorio l'uso del nuovo Messale Romano in italiano tradotto dalla Cei. Come dice san Paolo, la Quaresima è «il momento favorevole» per compiere «un cammino di vera conversione» così da «affrontare vittoriosamente con le armi della penitenza il combattimento contro lo spirito del male», si legge nell'orazione colletta all'inizio della Messa del Mercoledì delle Ceneri. In questo itinerario di quaranta giorni che conduce al Triduo pasquale, memoria della passione, morte e risurrezione del Signore, cuore del mistero di Salvezza, «rinnoviamo la nostra fede, attingiamo l'"acqua viva" della speranza e riceviamo a cuore aperto l'amore di Dio che ci trasforma in fratelli e sorelle in Cristo», ricorda papa Francesco nel Messaggio per la Quaresima 2021.

 

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feb 16 2021
Padre Ronchi: le Ceneri, per essere semplici e fecondi PDF Stampa E-mail
Riflessioni
Scritto da Antonella Palermo   
martedì 16 febbraio 2021
 
Alla vigilia del rito che introduce al tempo di Quaresima, il teologo spiega,
nell'intervista a Vatican News, l senso di questo "simbolo" per l'oggi.
Nella vita aggredita e crocifissa dalla pandemia, lo sguardo deve essere rivolto non tanto alla mortificazione
quanto alla vivificazione.
Non fissati sul 'residuo' dell'esistenza ma sulla pienezza che ci attende
 
Domani Papa Francesco celebrerà la Santa Messa con il Rito della benedizione e imposizione delle Ceneri presso l'Altare della Cattedra, alle 9.30 nella Basilica di San Pietro, e non come tradizione nella Basilica di Santa Sabina all'Aventino. La partecipazione dei fedeli sarà molto ristretta in ottemperanza alle misure sanitarie di protezione. Quale significato assume l'imposizione delle Ceneri oggi, dopo un anno dall'inizio della diffusione di un virus ancora temibile,  che ha mietuto quasi due milioni e mezzo di vittime nel mondo? Lo abbiamo chiesto al teologo Padre Ermes Ronchi, dell'Ordine dei Servi di Maria:
R. - Penso che le ceneri sul capo delle persone siano come una inclusione battesimale. Le ceneri sono semplici. Sono la semplificazione finale delle cose. Nel ritmo naturale di un tempo, le ceneri del focolare di casa dei contadini venivano restituite alla natura in primavera sparse sui campi, lungo i filari delle viti, nell'orto, per rendere la terra più fertile, per darle nuova energia. Allora, sul capo del fedele, hanno questo significato lontano, legato alla verità della natura, alla verità del senso, alla verità delle cose. Non tanto: 'ricordati che devi morire' ma 'ricordati che devi essere semplice e fecondo'. Le ceneri sono ciò che rimane quando non rimane più niente, sono il minimo, il quasi niente. Ma da qui si può e si deve ripartire. Noi siamo in una situazione difficile, ma si può e si deve ripartire. 
ceneri21.jpg
C'è l'economia della piccolezza nella Bibbia, l'economia della povertà. Davanti a Dio non c'è niente di meglio che essere così; diceva Simone Weil: essere niente come l'aria davanti al sole, pura trasparenza. Ecco, le ceneri sono questo niente per non fermarci, farci ripartire. Con la Quaresima si entra nel cammino della trasformazione, della evoluzione e il cuore della trasformazione è essere piccoli e fragili dove Dio entra, lo Spirito entra come soffio. Non spaventarsi di questo essere fragili, ma pensare alla Quaresima come trasformazione dalle ceneri alla luce, dal residuo alla pienezza. Io lo vedo un tempo non penitenziale, ma vitale, non tempo di mortificazione, ma di vivificazione. È il tempo del seme dentro la terra. La Quaresima inizia sempre in inverno, che è l'ultima delle stagioni, un po' la cenere dell'anno, e termina sempre in primavera. Questa sapienza della natura - il creato è la prima parola di Dio - ci fa guardare alla primavera che non si spaventa di nessun inverno, Dio non si spaventa da nessuna cenere in cui io sono seduto o che sono ridotto a diventare. 

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feb 16 2021
Messaggio del Santo Padre per la Quaresima 2021 PDF Stampa E-mail
Papa Francesco
Scritto da Angela Fariello   
martedì 16 febbraio 2021

 

"Ecco, noi saliamo a Gerusalemme..." (Mt 20,18).

Quaresima: tempo per rinnovare fede, speranza e carità.

 

 

papa-quaresima-2021.jpgCari fratelli e sorelle,

annunciando ai suoi discepoli la sua passione, morte e risurrezione, a compimento della volontà del Padre, Gesù svela loro il senso profondo della sua missione e li chiama ad associarsi ad essa, per la salvezza del mondo.

Nel percorrere il cammino quaresimale, che ci conduce verso le celebrazioni pasquali, ricordiamo Colui che «umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e a una morte di croce» (Fil 2,8). In questo tempo di conversione rinnoviamo la nostra fede, attingiamo l'"acqua viva" della speranza e riceviamo a cuore aperto l'amore di Dio che ci trasforma in fratelli e sorelle in Cristo. Nella notte di Pasqua rinnoveremo le promesse del nostro Battesimo, per rinascere uomini e donne nuovi, grazie all'opera dello Spirito Santo. Ma già l'itinerario della Quaresima, come l'intero cammino cristiano, sta tutto sotto la luce della Risurrezione, che anima i sentimenti, gli atteggiamenti e le scelte di chi vuole seguire Cristo.

Il digiuno, la preghiera e l'elemosina, come vengono presentati da Gesù nella sua predicazione (cfr Mt 6,1-18), sono le condizioni e l'espressione della nostra conversione. La via della povertà e della privazione (il digiuno), lo sguardo e i gesti d'amore per l'uomo ferito (l'elemosina) e il dialogo filiale con il Padre (la preghiera) ci permettono di incarnare una fede sincera, una speranza viva e una carità operosa.

 

1. La fede ci chiama ad accogliere la Verità e a diventarne testimoni, davanti a Dio e davanti a tutti i nostri fratelli e sorelle.

In questo tempo di Quaresima, accogliere e vivere la Verità manifestatasi in Cristo significa prima di tutto lasciarci raggiungere dalla Parola di Dio, che ci viene trasmessa, di generazione in generazione, dalla Chiesa. Questa Verità non è una costruzione dell'intelletto, riservata a poche menti elette, superiori o distinte, ma è un messaggio che riceviamo e possiamo comprendere grazie all'intelligenza del cuore, aperto alla grandezza di Dio che ci ama prima che noi stessi ne prendiamo coscienza. Questa Verità è Cristo stesso, che assumendo fino in fondo la nostra umanità si è fatto Via - esigente ma aperta a tutti - che conduce alla pienezza della Vita.

Il digiuno vissuto come esperienza di privazione porta quanti lo vivono in semplicità di cuore a riscoprire il dono di Dio e a comprendere la nostra realtà di creature a sua immagine e somiglianza, che in Lui trovano compimento. Facendo esperienza di una povertà accettata, chi digiuna si fa povero con i poveri e "accumula" la ricchezza dell'amore ricevuto e condiviso. Così inteso e praticato, il digiuno aiuta ad amare Dio e il prossimo in quanto, come insegna San Tommaso d'Aquino, l'amore è un movimento che pone l'attenzione sull'altro considerandolo come un'unica cosa con sé stessi (cfr Enc. Fratelli tutti, 93).

La Quaresima è un tempo per credere, ovvero per ricevere Dio nella nostra vita e consentirgli di "prendere dimora" presso di noi (cfr Gv 14,23). Digiunare vuol dire liberare la nostra esistenza da quanto la ingombra, anche dalla saturazione di informazioni - vere o false - e prodotti di consumo, per aprire le porte del nostro cuore a Colui che viene a noi povero di tutto, ma «pieno di grazia e di verità» (Gv 1,14): il Figlio del Dio Salvatore.

 

 

 

 

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